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La semplicità è una smisurata ambizione ed è l'essenza della libertà.
(Luigi Pintor)
Nato quasi per gioco da un'idea espressa fra un gruppo di amici che ne hanno costituito il comitato organizzatore, il convegno internazionale Arcomelo 2013 è stato voluto e cercato caparbiamente insieme alla città di Fusignano, che sempre si è ricordata del suo figlio Arcangelo Corelli (cosa che tengo a sottolineare, visto che ciò nel nostro paese non sempre accade). Caparbiamente è, con ogni probabilità, la parola più giusta, anche perché nell'anno tricentenario della morte di Corelli il governo italiano non ha ritenuto di dover erogare alcunché in favore di questa iniziativa culturale.
E' quindi grazie alla generosità della città di Fusignano, della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Ravenna che noi abbiamo svolto questo convegno e che possiamo mettere a disposizione di un pubblico vasto il risultato di una ricerca che tratta in modo aggiornato uno dei più importanti ed influenti compositori dei secoli XVII e XVIII e tutto il periodo in cui egli creò la sua arte.
Considero l'aver organizzato questo convegno un atto altrettanto importante per la tutela del patrimonio che l'emanazione di una legge o uno stanziamento di fondi, perché significa consegnare delle ragioni di senso alla gente per difendere i propri beni culturali. Chi fa ricerca dovrebbe utilizzare parte del proprio tempo per restituire un po' dei suoi studi a tutti i cittadini. Corelli è nostro. Corelli come Caravaggio e Bernini, così come Palestrina, Scarlatti e tanti altri sono "nostri": ognuno di noi deve sapere perché, e noi siamo chiamati a spiegarlo.
Arcomelo 2013 è un convegno di nuova concezione, che è stato immaginato così proprio per mettere in dialogo e in reciproco ascolto musicologi e musicisti, che troppo spesso non comunicano fra loro, e che invece sono necessari gli uni agli altri. Si sono quindi susseguiti in felice alternanza sul palco dell'auditorium di Fusignano insigni studiosi provenienti da istituti ed università di tutto il mondo e musicisti non solo italiani ma anche provenienti da Austria, Germania, Spagna, Croazia, Korea, Australia e Brasile.
Tutti siamo arrivati a Fusignano per incontrarci e per incontrare la gente, il pubblico, quello che ama e cerca la musica, la bella musica di Corelli, poiché questo è il fine ultimo: la musica e la sua comprensione. La musica di Arcangelo a volte ci interroga, non è una musica che ci lasci passivi ma chiede di interrogare il nostro io. Al tempo stesso è una musica internazionale e universale: sa parlare a tutti - proprio come faceva nel seicento - a principi, papi ed ambasciatori così come a quei semplici uomini del popolo che si accalcavano a Piazza di Spagna quando Corelli dirigeva concerti alla guida di decine e decine di esecutori. La sua è una musica universale perché fatta di una semplice eleganza e di un messaggio chiaro e lineare, ma non semplicistico. Essa unisce e rende uguali, quasi fosse una panacea universale che, in quel momento, sana disparità sociali e culturali. Possiamo costruire l'eguaglianza sulla musica di Corelli e attraverso la conoscenza, e noi abbiamo tenuto questo convegno proprio per alimentare la memoria e la conoscenza, che è sempre un'esperienza rivoluzionaria. Einstein diceva: "imparare è un'esperienza, tutto il resto è informazione". Per questo è stato bello vedere come i nostri lavori siano stati seguiti dalla gente di Fusignano e da tutti coloro che hanno avuto voglia di imparare qualcosa di nuovo, anche attraverso lo streaming in diretta internet.
L'arte dell'Arcangelo fusignate può portare aiuto e conforto a tutti: a chi abbia bisogno di serenità, di ispirazione, a chi voglia svagarsi, a chi abbia voglia di danzare; una fuga di Corelli serve a chi abbia invece voglia di impegnarsi nel dialogo misurato del contrappunto e la sua musica è perfino utile a chi senta il bisogno di pregare: per me una sonata da chiesa di Corelli è come una "preghiera laica".
Ho cercato a lungo le ragioni della cosiddetta "classicità" di Corelli, finché una frase di S.Agostino mi ha illuminato; dice S.Agostino: "la frammentazione del tempo può essere superata se l'uomo riesce a scorgere al di là del suo agire nel tempo l'unità di un senso che raccoglie la molteplicità delle forme".
Arcangelo ha cercato consapevolmente il cambiamento, l'evoluzione del linguaggio musicale, insieme alla sinteticità, all'essenzialità: il "dire di meno per dire meglio". Ma se si parla un linguaggio che svecchia, che rinnova e fa progredire la conoscenza umana, questo è un linguaggio contemporaneo. Contemporaneo è quello che ha qualcosa di nuovo e utile da dire per l'oggi. E' un fatto certo che dopo il passaggio terreno di Corelli la musica non è più stata la stessa di prima. Questo è l'Arcangelo Corelli di cui noi vogliamo parlarvi.
Ora che il volume dei nostri atti è pronto desidero ricordare dal più profondo del cuore Alfredo Belletti e Pierluigi Petrobelli, artefici dei primi storici convegni corelliani tenutisi a Fusignano; purtroppo da tempo essi ci hanno lasciato ma il loro spirito vive in noi e ci ha guidato nella realizzazione di questo nuovo progetto.
Vorrei idealmente abbracciare e ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione di Arcomelo 2013: in primo luogo gli amici e colleghi del comitato scientifico Agnese Pavanello, Guido Olivieri, Marc Vanscheeuwijck e Francesco Zimei che non solo hanno condiviso con me passione e volontà ma mi hanno fatto dono di innumerevoli insegnamenti; ringrazio l'infaticabile lavoro di Enrico Bellei e Silvia Rossi di "Grandezze & Meraviglie" che si sono accollati con grande successo il coordinamento organizzativo di questo complesso evento. Un ringraziamento fortissimo va quindi a tutti gli artefici di un'organizzazione invidiabile ed efficiente: il Comune di Fusignano, dal suo sindaco Mirco Bagnari all'assessore alla Cultura Maria Luisa Amaducci, a Tiziana Giangrandi e a tutte le persone dello staff, alla Pro Loco nella persona di Lino Costa.
Ringrazio sinceramente tutti coloro che sono intervenuti coi contributi della loro passione e competenza, i Chair, tutti i relatori autori di paper che hanno toccato campi disparati e fra loro distanti, ma tutti importanti al fine di inquadrare compiutamente il nostro obiettivo.
Ringrazio anche coloro che avevano inviato altre proposte che non sono state selezionate per questo convegno, per il quale ci eravamo prefissi di rimanere quanto più possibile vicini a Corelli e al suo tempo.
Ringrazio i tanti colleghi musicisti che sono arrivati a Fusignano e sono intervenuti attivamente al dibattito e tutti coloro che da casa propria si sono collegati alla rete per poter seguire i nostri lavori per il tramite della diretta streaming di u-sophia.
Un grazie speciale ai musicisti che ci hanno regalato sette concerti densi di contenuti, e particolarmente ai giovani musicisti provenienti dal Royal Conservatoire di Den Haag, dalla Hochschule di Leipzig e dal Conservatorio di Graz che, per mezzo della loro musica pratica, hanno contrappuntato in modo fertile con la ricerca musicologica.
Desidero ringraziare il direttore dell'Early Music Department del Royal Conservatoire di Den Haag - Johannes Boer - perché con la sua presenza a Fusignano durante i tre giorni del convegno ha testimoniato concretamente quanto sia importante, per un'istituzione che si occupi di educazione e formazione dei giovani ad un alto livello, non inseguire il "mercato" ma seguire la ricerca e portare i propri studenti laddove la ricerca è viva.
Last but not least un ringraziamento che scaturisce dal cuore ed è diretto a tutti i cittadini di Fusignano, la gente più dolce e disponibile che abbia mai conosciuto e che ci ha accolto e coccolato avvolgendoci in un abbraccio affettuoso e sincero.
Speriamo di poter costruire un giorno qualcosa di ancora più duraturo che serva a perpetuare la memoria di Arcangelo Corelli e a diffondere nel modo migliore possibile la conoscenza della sua figura e della sua arte nel mondo.
La vita di ogni artista e di ogni uomo è, come quella dei popoli, un incessante sforzo per ridurre a chiarezza i suoi miti.
(Cesare Pavese)